Richiesta di Accesso agli Atti

Se non esistono analisi pubbliche, si può procedere con una richiesta di accesso agli atti, detta FOIA.

1. COS’È UN FOIA E COME SI SCRIVE

Con la normativa FOIA, l’ordinamento italiano riconosce la libertà di accedere alle informazioni in possesso delle pubbliche amministrazioni come diritto fondamentale. I cittadini italiani hanno il diritto di richiedere dati e documenti, così da svolgere un ruolo attivo di controllo sulle attività delle pubbliche amministrazioni. Molti enti pubblici mettono a disposizione dei form online da compilare e spedire per ottenere le informazioni richieste. Per inviare un FOIA è sufficiente una semplice mail personale e non per forza PEC ma si suggerisce di firmare il FOIA e di inviarlo tramite PEC, a cui deve essere allegata copia del proprio documento d’identità. La PEC deve essere inviata all’indirizzo dedicato al FOIA (detto anche accesso civico generalizzato). Il primo passo quindi è trovare l’indirizzo a cui scrivere. Si possono inviare richieste di accesso agli atti al gestore dell’acqua (azienda di solito partecipata) e alla ASL di competenza. Entrambi questi enti dovrebbero avere nei loro siti internet pagine o moduli dedicati alle “richieste di accesso civico” o “richieste di accesso agli atti”, nelle pagine dei contatti, dedicate all’amministrazione trasparente, o alla modulistica, all’ufficio relazioni con il pubblico o all’ufficio protocollo. Una volta trovato indirizzo e modulo, dobbiamo solo scrivere il testo della richiesta di accesso, ricordandoci i seguenti punti.

Se anche il Responsabile della Trasparenza rifiuta l’accesso, è possibile fare ricorso al TAR ai sensi dell’art. 116 c.p.a; tuttavia, questo ricorso non è gratuito, come è a pagamento l’ultimo grado di giudizio presso il Consiglio di Stato.

Fonte: https://www.greenpeace.org/static/planet4-italy-stateless/2025/01/451bca4c-guida_pfas_def_webpdf.pdf